Aprire un’attività in tempo di crisi richiede uno sforzo ed una determinazione maggiori ed è necessario studiare e capire come evolvono le dinamiche del mercato.
Dopo due anni di pandemia, la guerra dietro casa e l’aumento di bollette e materie prime, l’instabilità economica ha rallentato l’apertura di nuove attività e ha portato molte aziende al fallimento.
Analizziamo alcuni fattori che possono essere esplorati e sfruttati per aprire un’attività in tempo di crisi e riuscire a farla sopravvivere e renderla redditizia.
I nuovi bisogni che nascono dalla crisi
Dalle grandi crisi, si sa, nascono grandi possibilità. Per questo è possibile scovare quali sono i nuovi bisogni, o i problemi che ancora non sono stati risolti, scaturiti dalla situazione sociale.
In questo modo non solo è possibile soddisfare una nuova necessità che si è venuta a creare, ma anche adattare il prodotto o il servizio che già hai ideato al nuovo bisogno del tuo target di riferimento.
Un caso esemplare è la storia della startup siciliana iMask che ha sfruttato un nuovo bisogno della società ed è nata in piena pandemia ideando le mascherine riutilizzabili ecosostenibili. Questo è un esempio di come aprire un’attività in tempo di crisi più essere una grande opportunità.
I settori che subiscono dei cambiamenti
Le crisi producono molti cambiamenti in quasi tutti i settori del mercato. Questi cambiamenti portano alla richiesta di nuove necessità e, soprattutto, alla riorganizzazione delle aziende che devono adeguarsi e trovare soluzioni per il proprio business.
Alcuni settori possono aver bisogno di nuovi servizi e nuove utilità, basti pensare al mondo dell’istruzione, che ha dovuto stravolgersi durante la pandemia trasformandosi in didattica a distanza. Questo ha portato alla necessità di portali e piattaforme, digitalizzazione del materiale didattico e riorganizzazione delle modalità di gestione delle lezioni.
Aprire un’attività in tempo di crisi: trasformare un problema in opportunità
Partendo da un’attenta analisi dei cambiamenti in corso e dai nuovi bisogni da soddisfare, è possibile trasformare in opportunità quello che per molti viene visto come un problema.
L’importante è studiare le necessità delle persone e quale potrebbe essere il modo per migliorare, anche se marginalmente, la loro vita quotidiana, creando una soluzione.
Se il problema è che non si può più andare in palestra per allenarsi, si creano delle app per far arrivare la palestra a casa delle persone. In questo modo non solo si risolve il problema, ma si fa scoprire che allenandosi da casa le persone possono risparmiare tempo e organizzarsi negli orari più comodi.
Molte grandi aziende sono nate o si sono rafforzate durante un periodo di crisi, trovando la nicchia in cui fare la differenza.
Inoltre il target di riferimento per il tuo servizio o prodotto può cambiare in conseguenza alla crisi. Ad esempio la necessità di allenarsi a casa non è più riservata alle casalinghe o alle persone con meno possibilità economiche, che preferiscono risparmiare rispetto ad un abbonamento in palestra. Anche i ragazzi hanno improvvisamente avuto questa necessità durante la pandemia, per l’impossibilità di fare allenamento in palestra o nelle scuole.
Capire che il proprio target è cambiato aiuta ad adeguare il servizio alla nuova clientela.
Aprire un’attività in tempo di crisi
Esplorare tutti questi campi rende un’idea vincente anche in tempo di crisi. E sarà proprio la crisi e le sue conseguenze a creare nuove opportunità e rendere l’idea vincente e redditizia.
Una crisi, specie se globale come quella che stiamo affrontando, genera nelle persone il bisogno e l’esigenza di nuove idee, nuovi modelli, nuovi stimoli. Sfruttare queste dinamiche non è facile, ma neanche impossibile.
Analizzando il mercato e ritagliandosi la propria nicchia, adeguandosi velocemente ai trend emergenti, si possono ottenere grandi risultati.
Rivolgiti a Base per una consulenza e valuteremo insieme quale strada da percorrere è più adatta alla tua idea.