Finanza agevolata

Avvio impresa: ecco chi finanzia la tua idea

Ho un’idea d’impresa ma dove trovo i soldi per iniziare? Sarò pronto a sostenere il mio progetto a livello finanziario?

Sono le classiche e legittime domande che ciascuno di noi si pone prima di immergersi nel mondo del lavoro imprenditoriale.

Prima di mettersi in proprio, ciascun aspirante imprenditore cerca di capire come aprire la propria attività. Molti giungono quindi ad una conclusione.

Ovvero, “non ho i soldi”. Questa frase però non regge più. Perché?

Perché oggi i canali di finanziamento sono tanti e diversi tra loro, sempre più indispensabili, tra i quali: capitali propri, banche, microcredito, finanza agevolata, crowdfunding, capitali di rischio.

Conosciamo meglio alcune fonti utili per chi vuole iniziare a fare impresa.

Capitali propri

Il capitale proprio non è un canale di finanziamento esterno. Se siamo fortunati ad avere un tesoretto da poter spendere, possiamo modellare la nostra idea in maniera più concreta.

Sarà fondamentale realizzare un piano d’impresa o business plan, in grado di dimostrarci la capacità di generare flussi di cassa.

Individuare potenziali partner di nostra conoscenza potrebbe essere una soluzione.

Insomma, parlare del nostro progetto a qualcuno che conosciamo, magari incuriosirlo: potrebbe arrivare un primo finanziamento solo per la simpatia delle idee messe in campo.

Banche

Solitamente il primo soggetto a cui ci si rivolge per ottenere un finanziamento è una banca. In questo senso, alcuni esperti, definiscono l’Italia come un Paese “bancocentrico“.

Se da un lato una banca può essere una spinta per partire, dall’altro stipulare un accordo di prestito con essa genera un debito: ci vorrà la capacità di creare liquidità nei messi successivi per ripagarlo.

In questa fase gioca un ruolo determinante il business plan, per dimostrare la validità della nostra idea.

Produrre un utile, ma soprattutto un reddito, ovvero i nostri flussi di cassa in entrata saranno maggiori di quelli in uscita.

Una banca sarà disposta a finanziare l’idea d’impresa se ci sarà una parte di capitale proprio previsto, in genere dal 10 al 30 % del settore e del business.

Per le garanzie non ci sono grossi limiti: non sono più tra le priorità bancarie, ma resta, tuttavia, importante non trascurare questo aspetto.

Il 73% delle Pmi ritiene che le banche siano il partner ideale per sostenere progetti di crescita.

Microcredito

Chi non ha né garanzie né risorse economiche può contare sul microcredito, uno strumento di finanza non tradizionale.

In Italia consiste in un prestito di 25.000 euro, garantito per l’80% dal Fondo di Garanzia per le Pmi, incrementato di ulteriori 10.000 euro se le ultime 6 rate sono state pagate in maniera puntuale e lo sviluppo del progetto finanziato è in linea con il raggiungimento dei risultati previsti.

Obiettivo del microcredito è l’inclusione sociale: colui che farà richiesta verrà affiancato da un tutor che valuterà la sostenibilità economica dell’idea imprenditoriale.

Il microcredito può essere utile per coloro che non hanno soldi in tasca né garanzie, ma devono accontentarsi di un importo minimo per iniziare.

La finanza agevolata

Questo settore riguarda quelle misure promosse da enti pubblici nazionali e sovranazionali, come lo Stato, le Regioni, l’Unione Europea.

Queste realtà permettono alle aziende di ottenere liquidità a condizioni migliori, rispetto a quello proposte dal mercato.

Si tratta di soldi pubblici, erogati sotto forma di finanziamenti a tasso agevolato e contributi a fondo perduto, tramite bandi.

I fondi dell’Europa

Le risorse che arrivano dall’Unione Europea si articolano in due grandi categorie: la gestione diretta, gestiti direttamente dalla Commissione Europea; la gestione indiretta, cioè demandata allo Stato e alle Regioni.

I fondi, per entrambe le gestioni, possono essere a fondo perduto, altri, invece, prevedono un finanziamento da restituire negli anni.

I finanziamenti UE a gestione diretta puntano a “fare l’Europa” e vengono organizzati in programmi che durano 7 anni. Un esempio significativo è dato da Horizon 2020, a sostegno dell’innovazione e della ricerca.

Questo tipo di fonte rappresenta una vera occasione di apprendimento e aumento delle competenze, ma registra un processo lungo (12-18 mesi).

I finanziamenti UE a gestione indiretta passano attraverso i Ministeri e le Regioni: più della metà dei fondi UE per l’Italia sono gestiti da questi enti.

Riguardano fondi per piccoli interventi aziendali (acquisto di macchinari e automezzi) fino ai voucher per l‘internazionalizzazione o la digitalizzazione.

In questo caso, i tassi di interesse sono molto bassi, ideali per nuove imprese. La spesa va anticipata, poiché in quasi tutti i bandi, viene verificato ciò che si spende, poi si effettua il rimborso.

Crowdfunding

Esistono canali finanziari con il nome di finanza alternativa. Il crowdfunding permette a una società di capitali di lanciare una campagna di raccolta soldi su una piattaforma online (autorizzata dalla Banca d’Italia).

La campagna serve a individuare nuovi sostenitori che vorranno investire, anche con cifre minime, nel progetto proposto.

Il crowdfunding consente di trovare capitali, e allo stesso modo potenziali clienti, purché si lavori bene sulla comunicazione.

Questo canale richiede preparazione e capacità di comunicare con i social. Chi propone un’idea non si confronta con le banche, ma con una platea di persone che stanno su internet e potrebbero investire.

L’equity crowdfunding dal 2017 è esteso anche alle Pmi.

Abbiamo visto diversi modi di accesso ai canali di finanziamento. Sono tutti validi e si applicano secondo le varie esigenze imprenditoriali.

Per orientarsi meglio molti si affidano a un consulente o un tutor di riferimento, in grado di fornire il supporto necessario per avviare l’idea d’impresa.

Base conta su un team di esperti, attivi nel campo della consulenza e dell’orientamento. Molti imprenditori si sono già affidati a noi per iniziare.

Fonte: Millionaire