Crowdfunding spiegato da base impresa

Crowdfunding: cos’è e a cosa serve

Quando si parla di finanziare un’idea d’impresa è possibile immaginare una soluzione diversa da quella tradizionale delle banche e dei capitali: esiste, infatti, il Crowdfunding.

Il Crowdfunding è un finanziamento collettivo che permette di sostenere progetti d’impresa attraverso la raccolta di donazioni online.

Rappresenta un fenomeno sempre più in voga tra i giovani e i più intraprendenti; una vera alternativa alle tradizionali realtà creditizie come banche, ventur capital e microcredito.

Il Crowdfunding si rivolge al basso e si traduce, senza dubbio, come una misura preziosa per le nuove imprese emergenti e per tutte le start-up.

Tuttavia, il campo delle donazioni online è molto articolato, non esiste infatti una sola tipologia di Crowdfunding.

Cerchiamo di conoscere meglio questa affascinante realtà.

Definizione di Crowdfunding

Il termine inglese si traduce rispettivamente con folla (crowd) e finanziamento (funding). Letteralmente sarebbe il finanziamento della folla.

O meglio dire, di coloro che si muovono su internet e che amano investire su un’idea valida espressa da qualcun altro. Un finanziamento dal basso grazie al mondo del web.

In senso più istituzionale, il Consiglio europeo, ad esempio, ha definito questa misura come “un invito pubblico a raccogliere fondi per un progetto specifico”.

Quello che conta è come attraverso una piattaforma web si possano indirizzare potenziali investitori per finanziare nuove idee.

I vari tipi di Crowdfunding

Bisogna anzitutto sapersi orientarsi poiché alcune forme di crowdfunding sono più adatte per le realtà aziendali, mentre altre lo sono per gli enti no profit.

Esistono due tipologie principali di crowdfunding: i modelli base (come quelli elencati qui sotto) e i nuovi modelli. Dall’incontro di essi possono nascere misure ibride.

Ciò che consente però di distinguere le diverse forme di crowdfunding è il concetto di ricompensa, ovvero un riscontro finanziario o non finanziario, che riguarda coloro che hanno finanziato l’iniziativa.

  • Donation (donazione). Riguarda coloro che donano una somma a favore di una causa specifica senza ricevere nulla in cambio oppure ottengono una ricompensa simbolica. I donatori (backer) possono visualizzare le campagne di promozione nelle piattaforme di Crowdfunding;
  • Reward (ricompensa). Tra le diverse classiche tipologie è quella più diffusa. Coloro che contribuiscono ottengono una ricompensa, sotto forma di ringraziamenti o gadget. Sostenendo un progetto si possono riconoscere anche eventuali collaborazioni o riconoscimenti. Diventa indispensabile in questa fase, per chi lancia una campagna reward, di mantenere l’impegno preso;
  • Equity. Consigliabile per start-up e PMI e per le realtà aziendali solide che vogliono incrementare il fatturato. In cambio della donazione si riconoscono quote societarie (equity). Il promotore deve essere necessariamente una società di capitali. Questo tipo di misura avviene sui siti autorizzati dalla CONSOB;
  • Lending. Riguarda un prestito di denaro che un privato può concedere a un altro privato. La piattaforma online che fa incontrare domanda e offerta si pone come intermediario e controlla la solvibilità dei richiedenti, eroga il prestito e riscuote i crediti. Il richiedente paga interessi più bassi di quelli chiesti dalle banche, mentre il prestatore riceve interessi più alti di quelli riconosciuti da un conto deposito. Una vera alternativa al prestito bancario;
  • Royalty. Si sceglie di finanziare un progetto in cambio di una parte dei profitti. In pratica, chi lancia il Royalty offre delle quote dei guadagni futuri del progetto per il quale richiede il finanziamento.

Pro e contro del Crowdfunding

Vantaggi

  • Coinvolgimento del pubblico nei modi e nelle forme del finanziamento;
  • Una misura flessibile e adatta con l’ampia platea degli utenti di internet;
  • Il riscontro che si genera dalla partecipazione alla campagna, in termini di qualità, affidabilità e impegno;
  • Un grande strumento di marketing per il proprio brand;
  • Comodità nel monitoraggio della campagna da parte degli ideatori;
  • Biglietto da visita per chi vuole farsi conoscere e lanciarsi nel mondo dell’imprenditoria.

Svantaggi

  • Il non raggiungimento dell’obiettivo prefissato. Potrebbe fare scoraggiare gli ideatori e allontanare definitivamente i donatori che hanno creduto al progetto;
  • Presentare un progetto valido e creativo su internet potrebbe tradursi nel rischio che qualcuno possa copiare o rubare l’idea. Anche se la legge n. 633 del 22/04/1941 sul diritto di autore difende i diritti di proprietà dell’autore;
  • Sottostimare i costi del progetto, uscendo fuori dalle previsioni di budget;
  • Non conoscere le normative in vigore con il rischio di poter incorrere a infrazioni.  

Oggi il Crowdfunding appare come una soluzione immediata. Eppure non è così. Scegliere la misura delle donazioni online non deve sembrare come una via facile al credito.

Chi decide di avviare una campagna di Crowdfunding deve sapere gestire il periodo di promozione che ha un periodo prestabilito e può variare da alcune settimane a due-tre mesi.

Soprattutto, coloro che lanciano la propria campagna devono portare sin da subito rispetto e serietà verso i propri sostenitori, dai quali ricevono fiducia e sostegno.

Le donazioni online si adattano bene al mondo liquido di internet. Anche in situazioni critiche, come quella attuale, nella quale vi sono iniziative con lo scopo di contrastare la diffusione del Covid-19.

Le piattaforme Crowdfunding sono già tante in Italia e contribuiscono allo sviluppo del tessuto economico e imprenditoriale con il sorgere di nuove realtà aziendali di piccolo e medio livello, presenti già nel registro imprese.

Se vuoi anche tu iniziare la tua campagna Crowdfunding rivolgiti a Base.