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L’ e-commerce e i marketplace spingono il «made in Italy»

Tramite l’ e-commerce, micro imprese  e artigiani si aprono al mondo . Così il “made in Italy” si proietta all’estero con l’aiuto delle vetrine digitali. Lo scorso anno erano oltre 10mila le Pmi italiane presenti su Amazon, di cui un terzo attive sul fronte dell’internazionalizzazione.

L’export ha raggiunto la cifra record di oltre 350 milioni. Si tratta di un mercato non considerato dai grandi player fino a pochi anni fa, dunque una enorme opportunità di sviluppo.

Diventa cruciale per raggiungere risultati concreti, collaborare con aziende specializzate nel fornire strumenti, supporto e consulenza a quelle attività che desiderano vendere su diversi marketplace, ognuno con caratteristiche e opportunità differenti.

Oggi è possibile vendere in tutta Europa con Amazon o raggiungere il mercato cinese con Alibaba. «C’è un’ottima predisposizione dei consumatori cinesi verso tutto il “made in Italy”. Non sono solo attratti dal fashion ma anche dai prodotti cosmetici e dal food».

E’ dunque utile riflettere sul “boom” degli acquisti on line: alzi la mano chi non ha mai comprato o provato ad acquistare qualcosa tramite le piattaforme on line.

L’e-commerce e i canali marketplace diventano il passepartout a portata delle imprese più piccole per raggiungere i mercati più lontani. Lo scorso anno, secondo i dati dell’Osservatorio ecommerce B2c Netcomm – Politecnico di Milano, il  valore delle vendite da siti italiani verso consumatori esteri è stato di 3,5 miliardi. I beni fisici hanno raggiunto i 2,3 miliardi (+19% sul 2016).

Le leggi doganali stanno diventando più flessibili verso il mondo dell’e-commerce e la via dell’internazionalizzazione non è solo un business per grandi.

Fonte: Enrico Netti – Il Sole 24 Ore, 28 FEBBRAIO 2018.

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