l'impresa di carta

L’impresa di carta – l’importanza di pianificare

Capire se è una buona idea

L’impresa di carta” è una delle prime parole che i nostri clienti ci sentono pronunciare quando vengono a conoscerci.

Non tutte le persone che conosciamo hanno la consapevolezza di cosa significhi fare gli imprenditori e, quindi, nemmeno l’indole e le capacità. Certo, l’attitudine è qualcosa che si deve possedere, cosi come una grande “Vision” o la propensione al rischio, ma ciò a volte non è sufficiente.

Ci piace ricordare, come esempio, un nostro cliente che è venuto, pieno di entusiasmo, a raccontarci la sua idea di voler aprire una birreria. Non aveva mai fatto impresa, ma aveva tanta energia, un grande numero di conoscenze e la voglia di guadagnare bene.

I primi passi

Come è nostra abitudine, abbiamo cominciato a mettere a fuoco la sua idea ponendo alcune domande: “Dove vorresti aprirla?” – “Quale vorresti fosse la tua clientela” – “Lavoreresti da solo o con alcuni soci?” Abbiamo provato dunque a valutare la fattibilità dell’idea.

Il cliente ha quindi cominciato a fornirci alcune risposte e ci ha dato anche alcuni dettagli: “Non vorrei fare tardi la sera”, “Ho una bottega ma si trova fuori dalla zona della movida“, o ancora, “Vorrei andarci solo alcune volte alla settimana”, “Mi piacerebbe che venissero i miei amici”.

Cominciammo a capire che l’idea di questo potenziale imprenditore era un pò da mettere a fuoco, e iniziammo col costruire per lui una “impresa di carta”

L’impresa di carta

Amiamo chiamare cosi il progetto dettagliato di una idea di impresa proprio perché ci piace mettere su carta tutte le informazioni utili a comprendere in anticipo le reali possibilità di successo dell’idea.

Cominciammo a valutare, fra le altre cose, lo scenario competitivo, la tipologia di servizi e prodotti da offrire, la ricettività del mercato in quella zona e gli investimenti indispensabili e realizzammo la sua analisi SWOT.

L’impresa di carta, oltre a queste informazioni, ci portò a redigere un piano economico finanziario, un piano di marketing e, infine, un business plan triennale. Volete sapere cosa ne venne fuori?

Meglio prima che dopo

Alle condizioni imposte dall’imprenditore, con un’offerta lontana dai trends di mercato, in una zona inadatta e con un investimento molto al di sotto del necessario, la birreria avrebbe accumulato debiti per oltre 160.000€ in un triennio: l’impresa di carta non si reggeva in piedi!

Suggerimmo al nostro cliente di provare a rivedere l’idea nel suo complesso.

L’impresa di carta, o meglio, l’idea imprenditoriale sviluppata virtualmente aveva tutelato un imprenditore da un probabile fallimento.

Se fosse andata diversamente

Un progetto aziendale che, sulla carta, è realizzabile ed ha buone possibilità di successo, deve poi essere finanziato per far si che venga realizzato. Attraverso la nostra consulenza sulla finanza agevolata, avremmo trovato le migliori fonti fra quelle disponibili.

Si sarebbero successivamente formalizzate le incombenze burocratiche, e la birreria avrebbe iniziato a dissetare molti clienti. Ma questa è un’altra storia.