Resto al sud

Resto al Sud, 10mila progetti approvati: ecco come fare

Resto al Sud piace sempre di più: 10.000 progetti approvati per incoraggiare l’ampliamento di idee imprenditoriali nel sud del Paese.

Un dato incoraggiante che vede protagonisti i cittadini del Meridione nel fare impresa.

Con oltre 400 progetti approvati a settembre 2021, la misura ha fatto registrare un vero e proprio record mensile.

Sono così circa 10.000 il totale dei progetti ammessi ai finanziamenti.

Gli investimenti attivati in totale sono pari a 690 milioni di euro, a fronte di 400 milioni di finanziamenti già erogati. Iniziative che riguardano molti settori e sono finalizzate al rilancio economico del Meridione.

A chi si rivolge Resto al Sud

Ai soggetti maggiorenni e under 56, residenti nelle regioni meridionali: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia o nei 116 Comuni compresi nell’area del crateri sismico del Centro Italia.

I requisiti per i candidati alle misure sono:

  • non bisogna avere altre attività d’impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017;
  • non si deve avere ricevuto agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità nell’ultimo triennio;
  • nessun un lavoro a tempo indeterminato.

Anche i liberi professionisti che non risultano titolari di partita Iva nei 12 mesi antecedenti alla presentazione della richiesta per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta possono presentare domanda.

Cosa copre Resto al Sud


L’agevolazione copre fino al 100% delle spese, con un finanziamento massimo di 50mila euro per ogni soggetto richiedente. La somma può arrivare anche fino a 200mila euro in presenza di società composte da quattro soci.

Le imprese in forma individuale, con un solo soggetto proponente, possono richiedere un finanziamento massimo di 60mila euro.

Il finanziamento riguarda l’avvio di nuove iniziative imprenditoriali o l’ampiamento/diversificazione del business di imprese che sono state costituite dopo il 21 giugno 2017.

Inoltre, il 50% del finanziamento è a fondo perduto, e l’altra metà è garantita mediante un prestito erogato da uno degli istituti bancari in convenzione con Abi-Invitalia, con il fondo garanzia per le Pmi.

La novità: un contributo per le spese

Un altro contributo a fondo perduto, a valere sul circolante, pari a 15 mila euro riguarda le ditte individuali e le attività professionali in forma individuali.

Infatti, con il “Decreto Rilancio” si legge una novità in relazione al completamento del programma di spesa.

L’erogazione, contestualmente al saldo, di un contributo a fondo perduto che riguarda le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale, fino a un massimo di 40.000 euro per le società.

Come fare domanda

Per chi è interessato e vuole avviare la sua idea d’impresa può utilizzare i canali online, attraverso la piattaforma di Invitalia.

Sono ammesse iniziative nel settore dell’industria, dell‘artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, fornitura di servizi alle imprese, alle personeturismo, attività libero professionali (individuale e societaria).

Per avviare la richiesta occorre l’identità digitale Spid, la firma digitale e un indirizzo di posta elettronica certificata.

Infine, anche il colloquio sarà online per la procedura di valutazione.

Se vuoi saperne di più puoi contattarci, un nostro esperto ti spiegherà come iniziare.

Fonte: ilsole24ore