venture capital e startup

Venture Capital e start up

Risultati importanti per la filiera del Venture Capital, nonostante il Covid.

Sono 650 milioni gli investimenti nel 2020, anno dell’incertezza per i mercati finanziari.

In crescita, addirittura, rispetto all’anno precedente, con il secondo semestre che ha fatto segnare una forte accelerazione, grazie anche all’avvio della piena operatività del Fondo Italia Venture II – Fondo Imprese Sud e del Fondo Acceleratori.

Il panorama Early stage si conferma indispensabile e fonte di supporto per la vitalità delle nuove imprese italiane.

Cos’è il Venture Capital?

Il Venture Capital è una forma di investimento ad alto rischio, tipicamente orientata a finanziare startup innovative.

I fondi di Venture Capital quando si costituiscono devono raccogliere a loro volta capitali, e si rivolgono a fondi costituzionali, come ad esempio le fondazioni bancarie, gli enti previdenziali, i pubblici territoriali, le assicurazioni e le banche.

Il Venture Capital è finanza alternativa, alla quale si rivolgono le diverse start up e le tante imprese italiane.

Svolgono un ruolo importante in questa dimensione anche i Business Angel che investono nelle start up o nelle nascenti imprese con le proprie risorse finanziarie.

Una filiera di grande interesse che muove il mercato finanziario e permette l’inizio dell’attività imprenditoriale e l’operatività attraverso i vari investimenti.

Venture Capital: operazioni in crescita

Nell’anno 2020 sono stati 650 milioni gli investimenti, un bilancio tracciato dal Venture Capital monitor, l’Osservatorio nato nel 2008.

In particolare, nella seconda parte dell’anno il numero delle operazioni è risultato superiore a quello del 2019. Infatti, nell’anno precedente il numero delle operazioni è stato di 236, rispetto ai 330 dell’ultimo anno.

Un monitoraggio sull’attività di Early Stage istituzionale che permette periodicamente di comprendere l’andamento del Venture Capital.

Non a caso all’interno di questo panorama emerge il ruolo dei Business Angels, con il raddoppio del numero degli investimenti realizzati in sindacato con il Venture Capital, in crescita da 53 a 108 milioni per un controvalore che passa da 230 a 325 milioni di euro investiti.

Start up e finanziatori

L’incertezza dei mercati non ha frenato gli investimenti con grande beneficio per le imprese italiane.

Le start up infatti devono ottenere un numero consistente di consensi di finanziatori, indispensabili per la loro affermazione.

In generale, le start up registrano una buona penetrazione a livello geografico con un tasso di diffusione al Sud, superiore al dato di natalità medio delle imprese italiane.

Mentre le imprese registrano una piccola difficoltà a osservare e investire, e ciò rappresenta una piccola debolezza del sistema. Un processo a rilento, e in ritardo rispetto ad altri ecosistemi in Europa.

Per questo diventa importante per una neo impresa affiancarsi a esperti qualificati al fine di intercettare le risorse finanziare che servono per il proprio piano finanziario.